Già mezzanotte ed entrano loro
Io sto bevendo per starmene solo
A svelarmi segreti che manco io
Capisco e conosco, e bestemmio con Dio
Forse l’errore d’indole dolce
Ai quattro ragazzi che guardano oltre
È stato un sorriso di circostanza
Dicendo al barista “dammene un altra”

Io che volevo soltanto ubriacarmi
E parlarmi addosso imbracciando le armi
Andando in guerra contro il me stesso
Che ha in dote lo spettro che porta all’eccesso
Un attimo e poi li avevo vicino:
Chi ruba il cappello chi beve il mio vino
Chi mi stringe il collo e poi chi sghignazza
Chi un ganascino e le mani in faccia

“Tu sei il nostro eroe”
“Tu sei nostro” 

Io quella sera ero lì per cantare
Tutto il disagio di un vivere male
Non per cercare un qualche consenso
Ma dare respiro al male che ho dentro
Ma l’esser sincero scatena il branco
E i quattro ragazzi davanti al mio palco
Stanno lì solo per rompere il cazzo
Augurando un collasso o che muoia d’infarto

Come il peggiore animale da circo
Divento la preda del loro delirio
C’è chi urla “merda” perché ho il fiato corto
E c’è chi ipotizza “un selfie col morto”

“Tu sei il nostro eroe”
“Tu sei nostro” 

Mi chiedo ancora qual è il mio peccato
L’aver bevuto? L’aver barcollato?
Per meritare di esser deriso
Io che per cortesia, a loro, ho sorriso